IL CAMMINO DI BLOOM
SENTIERI SIMBOLICI NELLA DUBLINO DI JOYCE
(Pàtron editore, 2019)
Prefazione di Renzo Crivelli
http://www.patroneditore.com/volumi/1897/il_cammino_di_bloom.html
Esiste una figura “misteriosa” che vagabonda nella città di Dublino, giovedì 16 giugno 1904, nella mappa letteraria dell’Ulisse di James Joyce: si tratta di un curioso personaggio vestito con un macintosh marrone, al quale, per un bizzarro equivoco, viene dato appunto il nome di Mr McIntosh.
Di chi si tratta?
Il saggio di Andrea Pagani, grazie ad un’analisi dettagliata delle occorrenze testuali dell’Ulisse e delle corrispondenze con altre opere di Joyce (le Lettere, il poemetto in prosa Giacomo Joyce, ed ovviamente Gente di Dublino e Dedalus), entra nel complesso ingranaggio del capolavoro joyciano attraverso una porta laterale, secondaria, nascosta, e si interroga sulla identità di tale Mr McIntosh, personaggio in apparenza irrilevante, che fa capolino nel libro come comparsa incidentale, ma che in realtà instaura un fondamentale, decisivo rapporto con gli altri protagonisti dell’opera, Leopold Bloom, Stephen Dedalus, Molly Bloom.
Il lavoro di Pagani, una specie di detection ermeneutica, segue le traiettorie, i movimenti, gli incroci dei personaggi, la generale toponomastica dell’Ulisse, nella convinzione che ogni spostamento rivesta un segreto profondo significato simbolico (è noto, infatti, che l’autore nella composizione dell’opera tenesse costantemente aperta la pianta di Dublino e facesse muovere i suoi personaggi secondo una logica precisa).
Lo svelamento di tali rapporti letterari e umani fra i personaggi permette una riflessione più ampia sulle ragioni strutturali che sorreggono l’Ulisse, e anche sui collegamenti fra il romanzo di Joyce e i coevi libri di Marcel Proust e Virginia Woolf.