Ippogrifo

Il manifesto programmatico della associazione Ippogrifo: un caleidoscopio di idee, spunti, suggestioni di letteratura: un vero e proprio manifesto di scrittura.

Preludio di Andrea Pagani

Un alone luminoso

Attenzione. Avviso urgente. Il libretto che state maneggiando è pericoloso: crea dipendenza. Alto rischio di benessere intellettuale, ovvero di contrarre una malattia inguaribile e contagiosa: il «piacere inutile della lettura». Inutile?

Beh, se vogliamo ragionare in termini di praticità: a cosa serve leggere un libro, ascoltare una sinfonia, ammirare un dipinto? Un mar- tello serve per piantare un chiodo, un pullover di lana per ripararsi dal freddo: ma leggere e scrivere, a che servono?

Ecco: questa tenue plaquette, concepita e realizzata da un gruppo variopinto ed estroverso di appassionati di letteratura, che risponde al nome di «Ippogrifo: vivere la scrittura», parte da questo provocatorio interrogativo. E naturalmente non si azzarda nemmeno per sogno di dare una risposta.

Si tratta semplicemente di un gioco, di una scommessa, di una sfida: ognuno di noi si è sforzato di risolvere uno stravagante mistero, cioè capire perché, dopo millenni di pratica

narrativa/poetica, esistono ancora dei testardi che perseverano a leggere libri, a scriverli o addirittura (horribile dictu) a pubblicarli!
E ognuno, nel minuto perimetro della propria esperienza, ha raccontato perché esiste qualcosa di utile, di profondamente sensato, in questa operazione apparentemente inutile.

Gli stili, le forme, i modi sono variegati, molteplici, magari quasi contraddittori, a volte comici, altre volte seriosi e filosofici, altre ancora avventurosi, bizzarri, grotteschi, sur- reali, gravidi di una magica e acrobatica fascinazione per il divertimento.

Ma forse – se proprio vogliamo dirla tutta – c’è un alone luminoso che percorre ognuna di queste divagazioni letterarie: un nitido fascio di luce, usando le parole di una donna che di scrittura se ne intendeva (Virginia Woolf), che cerca di registrare i fatti del mondo e allo stesso tempo i movimenti della nostra coscienza.

E a me pare, scusate se è poco, che l’inutilità di questo alone luminoso sia meravigliosamente utile.