Nobili del Settecento ad Imola

Palazzo Miti Zagnoni
Della Storia, dell’Arte e degl’Amori
in collaborazione con Bruno Valentini
Bacchilega editore, Imola, 2001 (www.bacchilegaeditore.it)
con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Imola
in occasione del I° Centenario della Camera del Lavoro Territoriale di Imola
(www.er.cgil.it)

Di cosa parla il libro
La storia di un palazzo non è soltanto la storia di un luogo.
È qualcosa di molto di più: è un affresco sociale, lo spaccato di un’epoca, la fotografia di un modo di vita.
È la rete complessa delle storie e delle persone che hanno vissuto quel luogo.
Il palazzo imolese Miti Zagnoni è tutto questo: fra XVII e XIX fu una residenza patrizia, luogo di vita di nobili famiglie; oggi è la sede della Camera del Lavoro.
Certo di tono minore, ma non troppo diversamente dal celebre Palazzo Tozzoni (dimora imolese della famiglia dei conti omonimi e al tempo stesso prezioso patrimonio di antichi arredi e oggetti d’arte) anche Palazzo Miti Zagnoni, sito in via Emilia ad Imola, ha tutte le carte in regola per essere definito un suggestivo esempio di casa-museo.
Questo saggio storico ricostruisce le vicende delle famiglie che dal Seicento all’Ottocento hanno abitato il Palazzo.
Il libro è costruito in tre parti.
Nella prima parte, Andrea Pagani segue il filo della storia e sviluppa il racconto delle nobili famiglie Miti, Zagnoni e Raffi, alla luce dei documenti d’archivio (testamenti, cause d’eredità, contratti di vendita e acquisto, lasciti, liquidazioni, lettere, scritture private).
In un secondo momento, o meglio in parallelo alla narrazione storica, Bruno Valentini commenta i dipinti e la struttura architettonica del Palazzo, riportando suggestive illustrazioni (fotografie di Guerrino Bertuzzi).
Infine, è riportato l’albero genealogico della famiglia Miti, dalle lontane origini medioevali all’alba del XIX secolo. Tale ricerca storica è stata resa possibile grazie alla consulenza scientifica di Pasquale Becca e Carla Variopinto.
La casa diventa allora non solo il luogo dell’arte, ma anche del “vissuto”, della quotidianità, del fluire della vita con i suoi ritmi e le sue domestiche consuetudini. È uno strumento prezioso e nuovo per valorizzare la storia, che non è fatta solo di grandi eventi ed episodi rivoluzionari, ma anche di minute occasioni della cronaca e dell’abitudine giornaliera.

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ap@andreapagani.com