Nel tempio di vetro

Nel tempio di vetro


Book editore, Bologna, 1990 (www.bookeditore.it)

Copertina

Prefazione di Roberto Pazzi

La storia
Brisighella. Anno 1299. Un potente uomo politico, il podestà di Faenza, Maghinardo Pagani, non riesce a prendere sonno: nel fondo della notte, si affaccia dalla finestra della sua Rocca, alla sinistra della Torre dell’Orologio, e scruta nella valle sottostante. Comincia così un lungo complesso monologo interiore. Si intrecciano nella sua mente le memorie del passato (le guerre e la formazione politica a fianco di Guido da Montefeltro) e l’ambizioso progetto futuro di una Romagna stato. La narrazione prende spunto dalla vicenda storica e umana di Maghinardo Pagani, per poi trasferirsi nel piano della fantasia e persino del surreale: il protagonista, infatti, sembra vivere una sorta di metamorfosi (di kafkiana e montaliana memoria), in un crostaceo, che sta a simboleggiare appunto il suo anelito di riscatto, di rinnovamento e forse anche di redenzione cristiana.

La prefazione di Roberto Pazzi
Nel tempio di vetro è l’opera prima di Andrea Pagani, un giovane toccato dalla grazia della scrittura.
Il romanzo è, nel segno di una fantasia ricchissima e ribelle all’onnipotenza del visibile, un gioco raffinato e allusivo, costruito con i materiali della Storia, sospeso fra uno sguardo straniato e ironico al presente, e una rivisitazione del passato.
Ad Andrea Pagani basta, per accendere il gioco del romanzo, la fascinazione della omonimia, còlta in una antica città della Birmania, in un crostaceo di montaliana memoria e in un podestà di fine Duecento, personaggio dantesco di cui egli immagina una kafkiana metamorfosi.
Al Lettore il piacere di riconoscersi in questa avventura dell’evasione dell’io.

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