romanzo
prefazione di
WuMing2
La storia
Una sera di primavera. L’ora del tramonto. Un momento come tanti, quasi banale. Un uomo rientra a casa dal lavoro. Parcheggia, tira fuori un mazzo di chiavi, cerca di aprire la porta.
E comincia un incubo. Non solo non riesce a trovare la chiave per aprire la porta, ma d’improvviso si trova catapultato in una diversa identità, in un altrove che non riconosce, ma dove, paradossalmente, tutti lo riconoscono. Ha un nome, un lavoro, una famiglia. Peccato che non ricordi nulla…
Inizia così un’avventura parallela.
Da un lato, la storia realistica, raccontata con minuzia millimetrica, dell’uomo che risponde al nome di Valerio Milani e che si trova ad affrontare una serie di vicende inaspettate e di colpi di scena: essere un padre di famiglia, lavorare per una casa editrice, addirittura subire un ricatto e mettersi sulle tracce del colpevole.
Dall’altro lato, una ricerca dentro se stessi, nera e misteriosa, al limite del grottesco, inseguendo un passato sempre più oscuro e imperscrutabile.
Una duplice investigazione che ha i contorni di un luogo realistico e vivo, ma anche di un sogno terribile a occhi aperti.
Con La Tana del Coniglio, Andrea Pagani costruisce una trama dove l’impossibile accade, e srotola conseguenze, con tutta la precisione di quella che siamo soliti chiamare “realtà”.
Può suonare strano, per un autore che ha sempre trovato ispirazione negli archivi e nei fatti di cronaca più inquietanti.
Ma è proprio l’abitudine a fare i conti con storie vere che permette a Pagani di farci sentire ineluttabile – e quindi coinvolgente – questa irresistibile avventura.
WuMing2
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