Capraia

Grappoli di immagini e suggestioni dell’isola di Capraia
IDENTITÀ ARCANE
<< Qui si può risalire nella notte dei tempi, quando la storia non ha più date e non ha più nomi, e il nostro sogno prende non so che tinta crepuscolare, livida e paurosa, non priva di un fascino indefinibile: il fascino delle cose non certe >>.
Questa suggestiva pagina di un grande poeta e narratore, Guido Gozzano, mi ha restituito la magia di quest’isola, che nella sua natura selvaggia e incontaminata, un po’ sospesa e metafisica, nella sua atmosfera aspra con le scogliere a picco sul mare e una primitiva macchia mediterranea di eriche e di lecci, di ginestra odorosa e cisto rosa, accompagnata dalle onde che mugghiano in echi nelle caverne o si frangono rumorose sugli strapiombi o nelle grotte, disseminata da una ragnatela di sentieri che serpeggiano in prossimità dei vadi e digradano in affioramenti rocciosi o in deserte arcane spiagge pietrose, sorprese dal volo radente di un airone, dal verso dei gabbiani, dal frusciare impaurito di una lucertola o di un geco, ma soprattutto dominata dalla meraviglia sontuosa di un mare cristallino limpido da mozzare il fiato, in tutto questo maestoso affermarsi di una dimensione pura e arcana, quando la storia non ha più date e non ha più nomi, qui entri in contatto con le zone più profonde di te stesso, riconosci il profilo sepolto della tua identità.
L’ultimo dei Mohicani
Ho conosciuto un personaggio straordinario, che sembra uscire dalle pagine di Salgari e di Cooper o dalla china di Hugo Pratt, un marinaio meraviglioso, dalla pelle coriecea e dal cuore grande e buono, dalla tempra solida come una quercia e dalla tenerezza dolce come quella di un bimbo, ancora capace di emozionarsi davanti a un tramonto e di commuoversi all’ odore della salsedine, un avventuriero prodigioso che mi ha insegnato i segreti di quest’isola e mi ha trasmesso l’incantesimo della navigazione, mi ha raccontato le storie della sua infanzia a vogare col nonno o dei suoi anni di comandante d’una petroliera, mi ha fatto scoprire le insenature, gli aspri dirupi, i profili delle coste rocciose, il digradare delle valli torrentizie e la varietà dei colori e dei profumi dell’ elicriso e del cisto marino, mi ha segnalato con l’entusiasmo di un ragazzo le traiettorie dei mufloni e i resti delle colate di un antico vulcano, ma soprattutto mi ha infuso la magia vertiginosa del mare, delle onde che scrosciano con garbata violenza dentro le grotte e mugghiano come il libeccio furioso, e si riposano infine alla carezza del sole rosso al tramonto, nelle cale, nelle caverne, nella silhouette artistica di un cormorano. Grazie Maurizio, intrepido e dolce lupo di mare.

About pagani

Andrea Pagani insegna Letteratura e Storia, collabora con gli editori Principato e Zanichelli, tiene corsi di letteratura e scrittura creativa ad Università Aperta di Imola. E' autore di numerosi saggi e romanzi. Sul versante saggistico si è concentrato sulla storia e sulla letteratura del Cinquecento e del Novecento, mentre per la narrativa ha scritto in prevalenza romanzi di atmosfera gotico-simbolista. In veste di direttore artistico ha organizzato, per il Comune di Imola, il convegno su Calvino in occasione del Centenario. I suoi lavori su Joyce sono stati presentati ai Festival internazionali Bloomsday di Trieste e Pola.

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